Leucemia linfoblastica acuta Ph+: cellule T citotossiche specifiche per BCR-ABL nel midollo osseo durante trattamento a lungo termine con Imatinib


È stato dimostrato che Imatinib mesilato ( Glivec ) favorisce la comparsa di cellule T contro le cellule della leucemia mieloide cronica.

Un totale di 10 pazienti con leucemia linfoblastica acuta positiva per il cromosoma Philadelphia ( Ph+ ) in terapia con alte dosi di mantenimento di Imatinib mesilato sono stati sottoposti a monitoraggio immunologico a lungo termine ( range 2-65 mesi ) delle cellule T specifiche per BCR-ABL p190 nel midollo osseo e nel sangue periferico.

I linfociti T specifici per BCR-ABL p190 sono stati individuati in tutti i pazienti, più frequentemente nel midollo osseo che nei campioni di sangue periferico ( 67% versus 25%, P minore di 0.01 ), e sono risultati associati significativamente a valori più bassi di malattia minima residua ( P minore di 0.001 ), mentre sono risultati assenti nella recidiva di leucemia.

Le cellule T specifiche erano soprattutto cellule T effettrici e di memoria CD8+ e CD4+, che producono interferone-gamma ( IFN-gamma ), fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) e interleuchina-2 ( IL-2 ) ( percentuale media di cellule positive: 3.34, 3.04 e 3.58, rispettivamente ).

Sono inoltre risultati rilevabili sottoinsiemi citotossici in grado di lisare blasti leucemici BCR-ABL-positivi.

Resta da chiarire se queste cellule T autologhe specifiche per BCR-ABL p190 possano essere rilevate anche con l'impiego di altri inibitori della tirosin-chinasi, espanse ex vivo, e sfruttate per l'immunoterapia. ( Xagena2010 )

Riva G et al, Blood 2010; 115: 1512-1518


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